La nascita del Convento dei Frati Minori Osservanti di Orani (1610) si innesta nel vasto progetto di Riforma Cattolica iniziato con il Concilio Di Trento (1545-1563) e propugnato dai sovrani cattolici d'Europa con in prima linea la monarchia spagnola cui la Sardegna apparteneva. Appoggiate dai re di Spagna e dalle case Generalizie dei due maggiori ordini religiosi del momento, i Francescani e i Gesuiti, le più potenti archidiocesi e diocesi sarde, intrapresero un vigoroso programma di insediamento di questi ordini nei centri più importanti dell'Isola. Per la prima volta fu toccata la zona interna della Sardegna, il Nuorese, che nell'amministrazione religiosa era diviso in varie diocesi. L'archidiocesi di Cagliari fondò il Convento dei Cappuccini a Bitti e il Collegio dei Gesuiti a Oliena. L'archidiocesi di Oristano il Convento dei Frati Minori Osservanti a Fonni e infine la diocesi di Alghero la Casa dei Gesuiti, il Convento dei Minori Osservanti a Nuoro e il Convento dei Frati Minori Osservanti a Orani, sede dell'omonimo marchesato. Giova ricordare che i Frati Minori di Orani facevano parte dell'Ordine dei Francescani e più precisamente di quella corrente riformista chiamata appunto L'Osservanza.
La fondazione della famiglia francescana a Orani ha una data certa, il 6 gennaio 1610, durante l'episcopato di Mons. Cannavera ed anche la prima non stabile residenza è certa, si tratta infatti della casa e della chiesa di San Sisto. L'inizio della costruzione del nuovo convento è del 1612 e questo fu reso possibile grazie alle numerose donazioni della comunità oranese e di alcune sue facoltose famiglie che offrirono il terreno dove costruire l'edificio.
L'attività della comunità francescana è andata avanti, perfettamente integrata con la comunità oranese, per circa 250 anni durante i quali ha svolto la sua funzione spirituale e sacramentale. I redditi del convento erano costituiti essenzialmente da lasciti testamentari con rendite continuative negli anni, dalle entrate relative alla predicazione quaresimale e da rendite in natura provenienti dai pur non estesi possedimenti terrieri. Le entrate annuali erano comunque più che sufficienti per garantire un sostanziale benessere alla comunità francescana che nel corso degli anni ha provveduto, grazie a queste rendite, a migliorare la struttura della chiesa di San Giovanni Battista, annessa al Convento, arricchendola di un bel coro, di un pregevole organo e di un pulpito ligneo finemente lavorato.
La soppressione del convento di Orani, avvenuta nel 1866, si colloca in quell'insieme di provvedimenti dovuti in massima parte alla legge sulla soppressione degli enti Ecclesiastici, presentata da Urbano Rattazzi nel Novembre del 1854 e approvata dal Senato il 29 Maggio 1855. Il subentro dello Stato in quello che era oramai l'ex-convento fu comunque graduale visto che già a partire dal 1860, una parte del convento era adibita a carcere per detenuti mentre in seguito, dopo la soppressione, un'altra parte dello stabile ospiterà quello che ancora oggi è il Municipio di Orani. Nei locali dell'ex-convento trovarono sistemazione per un lungo periodo anche la pretura e le scuole. Alla comunità parrocchiale rimane solo la concessione di poter ufficiare nella chiesa di San Giovanni Battista (chiesa parrocchiale di Orani dal 1870 al 1930) anch'essa diventata di proprietà del comune.Gli ultimi francescani continuarono a risiedere , con il permesso delle autorità locali, in qualche stanza adiacente all'ex-convento o ad occupare fino alla morte la propia cella. |